Si è svolta nella Sala Consiliare del Comune di Crotone la seconda edizione del premio Hera Lacinia, assegnato alla forza delle donne, anime poliedriche, che si sono distinte nell’ambito sociale e organizzata dalla Commissione Pari Opportunità.

Prima della premiazione c’è stata la relazione dell’orafo e scultore Antonio Affidato, che ha esposto il progetto e la realizzazione di una statua dedicata a Hera Lacinia, figura importante per tutta la Magna Grecia, il cui culto, univa tutte le popolazioni del territorio, dove il tempio a lei dedicato, era anche luogo di rifugio, per chi chiedeva asilo politico. La statua sarà posta sul lungomare di Crotone come richiamo e appello a ciò che sta accadendo, ancora oggi, nelle nostre coste.

Infine i tre premi sono stati assegnati a Maria Luisa Mingrone, Presidente del Tribunale di Cosenza, Francesca Pellegrino, Delegata Provinciale CONI, e suor Michela Marchetti, suora della Divina Volontà.

Nel ricevere questo premio suor Michela ha sentito come la sua terra di Calabria e la sua gente, abbiano compreso quanto lei li abbia amati. Ha testimoniato di aver avuto il dono in questi 33 anni di incontrare giovani donne e uomini con i quali ha condiviso vita e altri che le hanno consegnato la loro storia di vita, perciò ha potuto constatare quante persone vivono in modo eroico la quotidianità.

Ha continuato poi a ribadire che queste persone, questi giganti, meriterebbero il premio. Donne e uomini che nel quotidiano costruiscono la realtà, lavorando senza che nessuno batta loro le mani. Don Milani alla fine della sua vita, chiedeva scusa a Dio, per aver amato più i suoi ragazzi che lui, suor Michela ha ripreso questa frase, per dire il suo amore per la gente del territorio crotonese.

La neo premiata, indicando la giovane presidente della cooperativa Noemi, presente in sala, ha ribadito l’importanza di dare fiducia alle nuove generazioni, che possono continuare e migliorare. Ci sono momenti nella vita in cui ci è chiesto di aprire strade e tirare, altri di lasciar fare.

Quando lei è arrivata a Crotone, più di 30 anni fa, c’era un’altra realtà. Oggi ci sono vari professionisti e varie realtà associative che operano nel tessuto sociale. È importante riconoscere il bene e i passi fatti, perché motiva a costruire dal basso, dal piccolo, dal quotidiano, senza scoraggiarsi.

Suor Michela ha concluso: “Oggi come suore della Divina Volontà a Crotone, ci è chiesto di continuare ad avere un cuore aperto, secondo le nostre possibilità, per fare spazio, ascoltare e guardare, quali appelli di marginalità, chiedono la nostra attenzione, presenza e condivisione”.


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