La cena del Signore la sera del giovedì santo è la prima celebrazione del triduo Pasquale. Celebrata nelle comunità cristiane fin dagli inizi e attestata negli atti degli apostoli (At 2, 42).

La celebrazione non è diversa dall’Eucaristia degli altri giorni dell’anno, ma un valore esemplare, ricordando ciò che il Signore Gesù ha fatto durante l’ultima cena con i suoi discepoli.

Il venerdì è il giorno consacrato alla passione, Gesù ci ama Fino all’ultimo respiro, affidando sua madre al discepolo amato. Si preoccupa di lasciare dietro di sé la cura, la tenerezza e l’amore.

Nel venerdì Santo il grido di tutta l’umanità sale Verso Dio fino a toccare il cuore di Dio. La sofferenza non ci lascia mai uguali o ci migliora o ci peggiora.

Il sabato santo è caratterizzato dal silenzio. Gesù riposa nel sepolcro, inattivo, fermo, silenzioso fino all’alba.

Il giorno di Pasqua apre un nuovo cammino: noi cristiani poniamo la nostra speranza in Gesù il Cristo morto e risorto.

La Resurrezione di Gesù contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. È una forza che non ha uguale. Vediamo ingiustizie, indifferenze, naufragi, guerre, carestie… però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità, comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo che presto o tardi produce frutto.
Questa è la forza della Resurrezione del Signore Gesù e ogni suo discepolo e discepola è uno strumento di tale dinamicità.
(Papà Francesco cfr EG n.276)
Buona Pasqua da Crotone,
sr Caterina, sr Michela, sr Bruna


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *